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09/03/10

Bilbolbul - il giorno dopo

Grazie davvero a tutti per essere passati a trovarci a Bologna!

Il festival è stato davvero bello, un grazie speciale all'organizzazione e alla Kappa Edizioni.

Qua sotto un estratto dal blog di Giovanni che racconta com'è andato l'incontro. Dire che è stto emozionante è dire poco.

"Il moderatore era Renato Pallavicini, con Yoshiko e me c'era Marco Ficarra con il suo intenso Stalag XB.Di gente ce n'era tanta, sia addetti ai lavori che non. L'incontro parte subito sul filo dei ricordi e Renato fa domande interessanti e ci mette anche un po' in difficoltà per la sua competenza sugli argomenti trattati oltre che per la sua grande conoscenza del medium fumetto. Marco invece presenta un libro forte, molto distante da Sayo come impostazione grafica e narrativa ma decisamente vicino per quanto riguarda il discorso sul recupero della memoria.In sala c'è tanta gente e c'è un uomo con i tratti orientali. E io ogni volta che presento Sayo mi sento sempre un po' sotto esame. So di aver fatto bene i compiti a casa, non abbiamo strafalcioni storici nel libro e la presenza di Yoshiko mi permette di stare tranquillo per quanto riguarda usi & costumi.Ma io non sono giapponese e quindi un po' di ansia c'è sempre. L'incontro finisce, si passa alle domande e l'uomo (che poi scoprirò chiamarsi Ren) alza la mano per intervenire.Ok, ci siamo... penso.Ren è cinese. Vive da un po' di anni in Italia. Il suo accento è musicale e parla un discreto italiano. E' cresciuto con la madre che gli raccontava l'alta faccia della Storia di Sayo. Gli raccontava di quanto i giapponesi fossero stati crudeli e disumani con i cinesi. Gli raccontava di Nanchino (occhio a seguire il link che alcune immagini sono davvero pesanti). Gli raccontava di come quella pagina di storia sia ancora una ferita aperta.E poi Ren ci ringrazia per il lavoro fatto con Sayo. Ci ringrazia perché con la nostra storia gli abbiamo permesso di conoscere chi erano i giapponesi dall'altra parte. Le loro sofferenze e le loro miserie che erano comuni anche al popolo cinese. E ci dice che lo avrebbe fatto leggere ai suoi figli. Per dimostrargli come si è tutti vittime e carnefici, per fargli conoscere sia la loro storia che la storia degli altri. A Ren risponde Yoshiko. Io sono troppo emozionato per riprendere il microfono. A fine incontro vado da lui. Mi chiede di autografargli il libro e io lo ringrazio davvero per avermi regalato questo momento. Ci salutiamo con un mezzo inchino, una mezza stretta di mano. E io sono talmente emozionato che mi porto quella sensazione fino al ritorno a Roma."

Non aggiungiamo altro se non un grazie a tutti voi che siete stati davvero tanti.

Al prossimo incontro!